Cosa significa il termine “edilizia innovativa”? Se ne sempre parlare sempre più spesso, e con sempre maggiore convinzione e cognizione di causa da tutti gli attori coinvolti nella filiera progettuale e produttiva. Questo perché, ormai da qualche anno a questa parte, l’edilizia innovativa è una realtà già ben delineata e, al contempo, in evoluzione costante.
In termini generici, potremmo definire l’edilizia innovativa come quell’insieme di attività di progettazione e realizzazione di strutture cosiddette “tecnologicamente avanzate”, ossia che vedono l’integrazione di soluzioni particolarmente performanti come prefabbricazione, bioedilizia, basso impatto energetico e via discorrendo. In realtà, come è facile immaginare l’argomento dell’edilizia innovativa è per sua natura multisfacettato e molto complesso, e quello che vogliamo proporvi in questo articolo è semplicemente una panoramica sulle sue caratteristiche più generali.
Attualmente, l’edilizia innovativa è parte integrante del rilancio dell’intero settore, che si propone di ristrutturare e implementare funzionalmente, stilisticamente ed esteticamente il patrimonio edilizio esistente, puntando tutto su nuove tecnologie, digitalizzazione, sostenibilità, innovazione ed efficientamento energetico.
L’edilizia innovativa affronterà le sfide di domani occupandosi, oggi, della gestione virtuosa delle sfide dei cambiamenti climatici, proponendo edifici efficienti, efficaci e durevoli, in grado di incrementare l’efficienza energetica e ridurre quindi i consumi e l’inquinamento. Contestualmente, gli edifici del futuro dovranno anche essere in grado di migliorare la vivibilità di chi li abita. In definitiva, dunque, l’edilizia innovativa punta tutto su involucri di maggior valore in senso globale e assoluto, collocandosi in posizione opposta rispetto alla vecchia edilizia priva di qualità e, al contrario, implementando non soltanto l’efficienza energetica e la rigenerazione urbana, ma anche la riqualificazione e la sicurezza antisismica. Le aziende che operano nel settore dovranno investire tutto in innovazione e qualità e apportare reale valore aggiunto alle città, sia nelle zone industriali che in quelle residenziali, restituendo al contempo nuovo slancio all’economia.
Interessante, in questo senso, la dichiarazione del presidente di Symbola – la fondazione per le qualità italiane – Ermete Realacci all’inizio del 2019, in concomitanza con la pubblicazione del rapporto “100 Italian Stories for Future Building”, realizzato in collaborazione con Fassa Bortolo, Triennale di Milano e MadExpo. Per Realacci, l’edilizia innovativa è “un viaggio attraverso una filiera composita che spesso dalla tradizione trae spunto per innovare, incrociando i saperi delle maestranze con l’industria 4.0. Tale capacità, tutta italiana, mette in campo competenze, formazione, comunità, energie, tecnologie per contribuire alla competitività di un Paese all’avanguardia, nonostante i vari problemi e ritardi che lo attraversano. Un’Italia che fa l’Italia, per una nuova economia più innovativa, sostenibile, solidale, coesiva”.
Il rapporto sopracitato indica, peraltro, come il patrimonio immobiliare italiano sia ampiamente svalutato a causa della sua vetustà. In questo senso, dunque, la ristrutturazione e la riqualificazione degli edifici esistenti occupa un posto di primo piano nell’edilizia del futuro. I risultati di performance prefissati potranno essere raggiunti con l’impiego di lavorazioni, materiali e soluzioni di più alto valore, con l’ottimizzazione degli interventi e la formazione degli operatori su temi essenziali come l’efficientamento energetico e il green building. Edifici sempre più autosufficienti e attivi dovranno, ben presto, rappresentare la norma e, in questo senso, si fa sempre più marcata la progettazione e costruzione dei cosiddetti nZEB (nearly Zero Energy Building), ossia costruzioni ad energia quasi zero. E se questo è l’obiettivo di domani, quello di dopodomani sarà ancora più ambizioso: gli involucri edili non soltanto non consumeranno più energia, ma la produrranno.
Magnetti Building ha, già da tempo, accettato con entusiasmo questa importante sfida.